E’ stata la conferenza provinciale di organizzazione di Messina a proporre l’aggregazione dell’istituto comprensivo di Mistretta in quello di Tusa. Per il resto a Mistretta, all’epoca del dimensionamento, c’erano due istituti, il “Tommaso Aversa” e l’istituto superiore “Alessandro Manzoni”, mentre nel comune di Tusa c’era il solo istituto comprensivo ed è stato mantenuto per garantire un presidio scolastico nel territorio. Questi alcuni motivi per i quali i giudici della seconda sezione del Tar di Palermo hanno rigettato il ricorso proposto dal comune di Mistretta.
Aveva chiesto l’annullamento del decreto assessoriale del 4 gennaio scorso relativo al piano di dimensionamento della rete scolastica della Regione Siciliana per l’anno scolastico 2024/2025, nella parte in cui dispose l’accorpamento dell’istituto comprensivo “Tommaso Aversa” di Mistretta con l’istituto comprensivo di Tusa.
Il comune di Mistretta, rappresentato dall’avvocato Paolo Starvaggi, si è opposto all’Assessorato Regionale Istruzione e Formazione Professionale e al Ministero dell’Istruzione e del Merito, presentando ricorso anche nei confronti degli istituti comprensivi di Tusa, Roccalumera e Santa Teresa di Riva.
Comunicato l’accorpamento, il comune di Mistretta aveva chiesto l’annullamento del decreto in autotutela, evidenziando anche come la delibera della giunta regionale 162 del 22 giugno 2015, ha imposto il mantenimento di tutte le autonomie scolastiche delle aree interne della Sicilia e dunque doveva mantenere quello di Mistretta, unico istituto comprensivo nel territorio.
Il comune montano ha ritenuto il provvedimento anche discriminatorio, visto che in altre realtà – Roccalumera con Santa Teresa di Riva, San Piero Patti con Patti e in due istituti di Sant’Agata di Militello – si è preferito ragionare in modo diverso, dimenticando poi che l’istituto comprensivo di Mistretta ha un numero di studenti pari al triplo di quelli iscritti presso l’istituto di Tusa e che i comuni di Pettineo, Castel di Lucio, Reitano e Motta d’Affermo sono più vicini a Mistretta che a Tusa.
Per il Tar il ricorso però è infondato e va rigettato, perché, tra gli altri, è stata la conferenza provinciale di organizzazione di Messina a proporre l’aggregazione di cui è causa, non dimenticando che a Mistretta, all’epoca del dimensionamento, vi erano due istituti, il “Tommaso Aversa” e l’istituto superiore “Alessandro Manzoni”, mentre nel comune di Tusa vi era il solo istituto comprensivo.