E’ questo l’incipit di un post social pubblicato dall’avvocato Salvatore Timpanaro in cui il noto legale di Nicosia lancia l’idea e racconta come “dal 1980 Padre Mammano – “Baba Filippo”, come lo chiamavano tutti i bambini della missione a cui il sacerdote ha dedicato tutta la sua vita – ha portato avanti un’attività religiosa, ma anche sociale in aiuto ai più poveri ed abbandonati.”
E’ partito così il tam tam mediatico nella cittadina dell’entroterra ennese, a cui ha dato immediatamente seguito anche il Rotary Club di Nicosia, che nella giornata di oggi ha lanciato un comunicato social: “Tenuto conto dell’unanime sentimento di dolore della comunità per la scomparsa di Padre Filippo Mammano, fondatore della Missione di Ilula in Tanzania, figura eminente di religioso, buono e generoso verso i bisognosi, confidiamo nella sensibilità dell’Amministrazione Comunale affinché venga intitolata a Padre Filippo Mammano la piazza delle Crociate, luogo di aggregazione di giovani e bambini. Nel corso dell’anno rotariano 2008-2009, Presidente Antonio Lo Bianco, Padre Mammano venne insignito della Paul Harris Fellow, massima onorificenza istituita dal Rotary nel 1957.”
Non resta che attendere, ora, la decisione dell’amministrazione comunale di Nicosia, guidata da Luigi Bonelli, che per dare seguito alla richiesta, dovrà avviare una procedura speciale, in deroga alla legge che regola la toponomastica anche in Sicilia che prevede che “nessuna strada o piazza pubblica può essere denominata a persone che non siano decedute da almeno dieci anni”. Sarebbe possibile, infatti, fare appello alla facoltà del Ministro per l’interno di consentire la deroga alle disposizioni generali, prevista dalla legge, in casi eccezionali, quando si tratti di persone che abbiano benemeritato della nazione, come spiega lo stesso avvocato Timpanaro, presentando una richiesta motivata degli enti locali per personalità di particolare rilevanza storica, culturale o sociale al Prefetto.