Due condanne ed un’assoluzione. Si è concluso così al tribunale di Patti un processo riguardante la vicenda di una truffa che sarebbe avvenuta nel giugno 2018 a Capo d’Orlando.
Il giudice Giovanna Ceccon ha condannato Armando Wood a nove mesi di reclusione e 300 euro di multa e al risarcimento danni da liquidarsi in separata sede alla parte civile, costituitasi in giudizio con l’avvocato Francesco Ferrigno.
Altra condanna per Kibwanga Katshioko, a otto mesi di reclusione e 200 euro di multa, pena sospesa e non menzione, che è stato assolto da un secondo capo di imputazione. Infine assoluzione per non aver commesso il fatto per Roberto Bruni. Secondo l’accusa gli imputati, in concorso tra loro, avrebbero prospettato alle vittime, un uomo ed una donna di Capo d’Orlando, l’erogazione di un ingente finanziamento da parte di una fondazione, il tutto in cambio della corresponsione di un obolo destinato alla fondazione stessa, così inducendo le persone offese ad elargire cospicue somme di denaro per complessivamente circa 30.000 euro, sotto forma di ricariche PostePay, prospettando loro la possibilità di ottenere il finanziamento milionario di 6.800.000.000 euro, ad un tasso agevolato, che in realtà non fu poi erogato.
A seguito della denuncia presentata presso la stazione dei Carabinieri di Capo d’Orlando, i militari dell’Arma, delegati dalla Procura della Repubblica di Patti, svilupparono un’accurata attività di indagine, con accertamenti bancari e acquisizione di traffico telefonico, ad esito della quale sono emersi numerosi esborsi di denaro versati dalle vittime, alle quali però non venne mai corrisposto l’importo del finanziamento loro prospettato.
Nell’articolato sistema di truffe ipotizzato dall’accusa, era risultato coinvolto anche Roberto Bruni, presidente di una banca estera, la Allied Chartered Bank di Milano, il quale, secondo l’originaria accusa, avrebbe svolto un ruolo all’interno del sistema di truffe, garantendo il ruolo dell’istituto di credito quale ente erogatore del finanziamento milionario.
All’esito del processo il giudice ha mandato assolto Roberto Bruni, difeso dall’avvocato Daniele Corrao che, nel corso della sua arringa difensiva, ha rilevato come il dottor Bruni, pur avendo avuto contatti telefonici ed incontri con le persone offese, non aveva in realtà apportato alcun contributo alla truffa, ma anzi fosse finito ingiustamente coinvolto all’interno della vicenda. Il difensore ha inoltre rilevato e documentato come l’imputato non avesse mai ricevuto personalmente alcuna somma di denaro e da qui il giudice ha disposto l’assoluzione con formula piena per non aver commesso il fatto.