Sette assoluzioni, una prescrizione e poi tre rideterminazioni di pena e due condanne, una inammissibilità dell’appello. Questo il verdetto di secondo grado per i riti ordinari dell’operazione “Dinastia”, processo celebrato a Messina e presieduto da Bruno Sagone.
In sentenza alcune posizioni sono state completamente modificate rispetto al verdetto di primo grado, dando sostegno a quanto prospettato dagli avvocati della difesa.
In questa inchiesta, curata dalla Dda di Messina, con il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e i sostituti della Dda Fabrizio Monaco e Francesco Massara, culminata il 28 febbraio 2020, sono stati impegnati i carabinieri del Ros di Messina, il reparto operativo del comando provinciale, le compagnie di Barcellona e Milazzo, le stazioni di Lipari e Terme Vigliatore, che focalizzarono l’attenzione sul traffico di cocaina, hashish e marijuana nell’area tirrenica della provincia di Messina e nelle isole Eolie, droga che arrivava da Catania e dalla Calabria.
Oltre al traffico di droga ci sono state le estorsioni ai danni di commercianti e imprese del territorio barcellonese. La sentenza di primo grado fu emessa il 22 dicembre 2022 da parte dei giudici del tribunale di Barcellona, che disposero dodici condanne.
Questi gli avvocati della difesa: Giuseppe Ciminata, Giuseppe Tortora, Fabrizio Formica, Salvatore Silvestro, Giuseppe Coppolino, Dorella Aliquò, Massimo Alosi, Diego Lanza, Rosario Venuto, Antonio Centorrino, Antonio Spiccia, Rocco Bruzzese e Carlo Autru Ryolo.