martedì, Aprile 29, 2025

Scuola in Sicilia: meno alunni, meno docenti e personale scolastico, l’allarme della Cgil

Adriano Rizza, segretario Flc Cgil Sicilia 3

Per l’anno scolastico 2025/2026 la Sicilia perderà 8.496 alunni, passando da 659.007 a 650.511. Una diminuzione che avrà effetti diretti sull’organico del personale scolastico: saranno 603 i posti di docenti tagliati, su un totale attuale di 58.300. E’ l’effetto del calo demografico, ma c’è anche il dimensionamento scolastico imposto dal governo che sta impoverendo la scuola pubblica siciliana.

E’ l’allarme lanciato da Adriano Rizza, segretario generale della Flc Cgil Sicilia (nella foto), commentando i dati che evidenziano un’ulteriore riduzione della popolazione scolastica in Sicilia.

Per il sindacalista è l’effetto combinato del calo delle nascite e delle scelte miopi del governo nazionale, che ha avviato un processo di dimensionamento scolastico, penalizzando le scuole del Mezzogiorno e in particolare della Sicilia.

Una logica puramente numerica che ignora le reali esigenze dei territori, soprattutto di quelli più fragili e a rischio spopolamento. Secondo la Flc Cgil Sicilia, il taglio degli organici non solo comporta una diminuzione dei posti di lavoro per docenti e personale ATA, ma incide negativamente sulla qualità della didattica e sulle condizioni di lavoro nelle scuole.

Per Rizza è necessario un cambio di rotta con scelte politiche intelligenti e coraggiose. Occorre ridurre il numero di alunni per classe, per garantire una scuola inclusiva e di qualità, e investire concretamente nei territori interni e montani, contrastando lo spopolamento e sostenendo la presenza di presìdi scolastici diffusi e accessibili.

Non si può accettare che a pagare il prezzo della crisi demografica e delle politiche sbagliate siano le scuole, i lavoratori e soprattutto gli studenti della Sicilia.

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