sabato, Aprile 19, 2025

Patti: anche il Liceo Vittorio Emanuele III alla XI Notte Nazionale del Liceo Classico

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Anche il Liceo Vittorio Emanuele III di Patti ha partecipato venerdì 4 Aprile alla XI Notte Nazionale del Liceo Classico, manifestazione che celebra annualmente gli studi classici coinvolgendo studenti di tutta Italia.

Il tema di quest’anno “Mediterraneo/Mediterranei”, versatile e ricchissimo di suggestioni, ha dato possibilità ai ragazzi di tutte le classi dell’indirizzo classico di partecipare offrendo un importante contributo alla definizione di un quadro complesso e articolato sul bacino mediterraneo come luogo di cultura, incontro e scontro.

Dopo una disamina vivace sulla nomenclatura del mare in Omero e il racconto di alcuni miti famosi che nascondono i pericoli affrontati dai primi naviganti alla ricerca di terre da colonizzare, gli studenti si sono soffermati a riflettere sulla condizione dello straniero, dell’esule, del profugo e sul fenomeno della migrazione con riferimenti alla cronaca delle tragedie sul mare, con reading, monologhi, drammatizzazioni coinvolgenti.

Sono state ospiti della serata le poetesse Mirella Genovese e Anna Milici che hanno dedicato al Mediterraneo liriche commoventi ed evocative. La lectio magistralis della professoressa Marilena Casella, associata di Storia Romana presso l’ateneo messinese, docente di storia del Mediterraneo presso la sede di Noto, sul tema “Da Occidente a Oriente, da Roma a Costantinopoli: il Mediterraneo delle città in età romana” ha chiarito le dinamiche di potere delle città leader del Mediterraneo nell’età tardoantica e i processi di acculturazione reciproca tra Oriente e Occidente nella storia mediterranea della “longue durée”.

Il pubblico in sala si è lasciato coinvolgere dai monologhi delle città che, mescolando mito e storia, lo hanno portato alle origini della cultura occidentale, ad Itaca, patria di Odisseo polytropon, ad Atene culla della prima democrazia e ad Alessandria, depositaria e testimone alla modernità della cultura greca.

Il brano finale, dedicato alle riscritture di un famoso notturno saffico, ha dato un saggio della estrema capacità della poesia antica di parlare all’uomo contemporaneo. Le performances musicali, guidate in parte al maestro Sergio Camuti, in parte gestite in maniera autonoma da due studenti dell’indirizzo classico, hanno contribuito a rendere magica l’atmosfera già coinvolgente ed emozionante.

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