mercoledì, Aprile 16, 2025

Messina: Emanuela, Mariano e Simone presentano i loro “arancini” speciali.

antonello copertina

Si è chiuso il secondo anno di attività legato al progetto “La Bottega del Possibile” inserito nella grande iniziativa voluta dal Comune di Messina, dalla Messina Social City e dall’Istituto Antonello “Il dopo di noi”. Le preoccupazioni maggiori che hanno le famiglie di ragazzi con problematiche, sono legate al “dopo di noi”; quali saranno le prospettive ed il futuro dei loro figli una volta il loro percorso sulla vita terrena sarà concluso?

A dare una risposta a questo interrogativa, ci hanno pensato l’Amministrazione comunale, la Messina Social City e l’Istituto Antonello, attivando un progetto finanziato con i fondi del PNRR nato, come ha comunicato la presidente Valeria Asquini, “con l’intento di far acquisire a ragazzi con disabilità, quelle competenze specifiche legate alla ristorazione”.

Emanuela, Mariano e Simone a conclusione del loro percorso formativo effettuato presso l’Istituto Antonello, seguiti e indirizzati dallo staff tecnico guidato da Nino Iannazzo, hanno presentato tre arancini ognuno dei quali, rispecchia il loro modo di vedere la ristorazione e la loro creatività con un prodotto che rappresenta un’eccellenza per la città di Messina.

L’Istituto scolastico Antonello diretto da Laura Tringali, “ha messo a disposizione le proprie professionalità nell’ambito della ristorazione, in modo da promuovere l’inclusione lavorativa elemento fondamentale per essere parte attiva della società”. La dirigente Tringali ha ricordato che “l’Antonello è una scuola che ha sempre riservato un’attenzione particolare ai ragazzi con disabilità, facendoli partecipi di percorsi formativi di altissimo livello e professionalità”.

Inclusione, integrazione, accoglienza sono elementi indispensabili, ha detto l’assessora Alessandra Calafiore, per consentire ai ragazzi con handicap, di essere considerati alla stregua dei loro colleghi “normodotati”. L’Amministrazione comunale, ha affermato la Calafiore, “ha sempre messo la parte la diversità, rifiutando ogni forma di discriminazione per costruire una comunità inclusiva dove ogni individuo si senta valorizzato”.

Una società inclusiva ed accogliente, ha detto la Asquini, “deve smetterla di puntare all’assistenzialismo; il lavoro rende le persone uguali nei diritti e nei doveri liberi di scegliere e di guardare al futuro in modo più sereno”.

Chef Nino Iannazzo ha mostrato “piena soddisfazione nel presentare il risultato del lavoro che Emanuela, Mariano e Simone hanno realizzato durante il loro percorso formativo realizzando questi tre arancini”.

Mariano ho creato un arancino dedicato al piatto preferito dello chef Iannazzo: la carbonara. Partendo da un risotto cacio e pepe ha aggiunto un cuore fondente utilizzando il tuorlo pastorizzato ed il pecorino romano, completando il tutto aggiungendo il gusto ed il profumo del guanciale croccante. 

Simone ha presentato l’arancino mediterraneo, con pesce spada dello stretto, melanzane e pinoli tostati, per valorizzare un ingrediente simbolo del nostro territorio. Il gusto deciso del pesce spada si fonde con la dolcezza della melanzana e la nota croccante dei pinoli, in un equilibrio tipicamente mediterraneo; un arancino che profuma di mare e di terra, nato per raccontare la Sicilia di Simone in un solo morso.

Infine, Emanuela ha proposto l’arancino rosa, croccante con riso alla barbabietola e cuore filante di salsiccia speziata. Un contrasto di colori e sapori che unisce la dolcezza della barbabietola alla rusticità della salsiccia. Emanuela ha voluto immaginare un’arancino con una veste nuova rispetto a quello classico, ispirato dalla voglia di portare in tavola gusto e stupore. La parte croccante esterna dell’arancino racchiude un ripieno vivace, dai colori accesi e dai sapori decisi.

Siamo sicuri che questi tre arancini speciali di Emanuela, Simone e Mariano, troveranno l’apprezzamento da parte di qualche ristorante o rosticceria che intendono sperimentare una cucina innovativa che si lega alla tradizione culinaria messinese con quel pizzico di creatività che non guasta mai.

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