Capo d’Orlando sta vivendo un momento di transizione, pur rimanendo comunque uno dei centri turistici di maggior richiamo della provincia di Messina. Non raggiunge i fasti degli anni passati, ma in estate e durante i weekend rimane comunque una meta da raggiungere per turisti e cittadini che vogliono passare una bella serata in compagnia, in uno dei vari locali del centro città.
In questi giorni si sta montando una polemica su un presunto “baccanale notturno”, avvenuto nell’isola pedonale la sera di Pasqua, quando alcuni locali hanno deciso di organizzare una serata musicale. “Il Comitato che non ne può più”, così è firmata una lettera prodotta dopo gli avvenimenti di quella sera, (volutamente anonima) si scaglia contro i gestori dei locali “cafoni, bifolchi”, accusati di aver “prodotto musica molesta, non facendo dormire i cittadini”. Lettera rivolta anche agli amministratori comunali, “complici” dei gestori.
Un’accusa molto grave, che ha suscitato ovviamente reazioni, specie sui social network.
“Accusano un’imprenditrice, diffamandola, di aver scatenato chissà quale rito orgiastico. – scrive sul proprio profilo Edoardo Lipari, cittadino in passato impegnato anche politicamente – La verità? Una serata serena, ben organizzata da quattro locali dell’isola pedonale che hanno semplicemente unito le forze per offrire un momento di socialità. Niente più di quello che succede in ogni cittadina italiana, in modo sano, decoroso e – udite udite – interrotto puntualmente a mezzanotte come da ordinanza.
Eppure ci chiamano “cafoni ben vestiti e profumati”.
E allora sapete che vi dico? Se vestirsi bene, profumarsi e vivere con dignità è diventato un problema, allora io mi dichiaro colpevole e recidivo.”
Sicuramente è una problematica che deve essere affrontata, soprattutto dall’amministrazione comunale. Ci vuole soprattutto più equilibrio nel gestire una tematica così importante. Non si può certo impedire ai giovani di divertirsi civilmente, né ai gestori di organizzare una serata e fare il proprio lavoro. D’altro canto non si può impedire ai cittadini di riposare. Una vicenda delicata. Non si può però puntare il dito contro i giovani, demonizzare non serve a nulla.