La Seconda Sezione penale della Corte di Cassazione ha scritto la parola fine sulla parte del processo che ha visto imputato di usura l’orlandino Paolino Sottile.
I giudici di terzo grado, infatti, hanno rigettato il ricorso presentato dall’imputato che in primo grado era stato condannato a 7 anni di reclusione mentre in appello la pena era stata ridotta a 4 anni e sei mesi oltre 9 mila euro di multa e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici.
I giudici hanno dunque confermato la sentenza d’Appello.
Ha dunque retto parzialmente l’accusa formulata dalla Polizia di Capo d’Orlando (che all’epoca condusse l’inchiesta che venne denominata Pecunia 2) e che si avvaleva della collaborazione di una delle due vittime, il commerciante Antonino Balleriano, costituitosi parte civile con l’avvocato Ernesto Parisi.
L’operazione scatto nel settembre del 2013 quando la Polizia di Capo d’Orlando scoprì che Sottile avrebbe costretto due imprenditori che si erano rivolti a lui per un prestito alla restituzione della somma gravata di interessi annui del 240%.