La Corte di Cassazione dice no all’arresto di Gabriele Giacomo Stanzù, imprenditore agricolo di Capizzi indagato per concorso esterno in associazione mafiosa nell’inchiesta “Nibelunghi”.
I giudici hanno dichiarato inammissibile il ricorso della Dda di Caltanissetta, che chiedeva di ripristinare la custodia cautelare, accogliendo la tesi dei legali di Stanzù. Furono sei gli arrestati dell’operazione “Nibelunghi”. Eccetto Stanzù e suo fratello Nicola, gli altri quattro furono posti nell’immediatezza ai domiciliari. Poi tutti furono scarcerati totalmente due settimane dopo dal Riesame. Ora c’è stato il ricorso della Dda, riguardo alla posizione di Gabriele. Cinque indagati sono difesi dall’avvocato Curcuraci, il sesto dall’avvocato Benedetto Ricciardi. La Dda ritiene Stanzù l’uomo di collegamento tra le famiglie mafiose ennesi e di Gela, in particolare tra il clan di Enna e il sanguinario boss gelese Daniele Emmanuello.