Si è chiuso ieri, innanzi la Corte di Appello di Messina (Presidente Tripodi, Giudici Orlando e Lino) dopo gli interventi degli ultimi due difensori, gli avvocati Nino Favazzo e Salvatore Giannone, in difesa dell’amministratore della società lottizzante e del direttore dei lavori, una vicenda giudiziaria che aveva visto il nascere con un sequestro del 2008.
“A distanza di ben otto anni dal sequestro e dopo una condanna di primo grado con cui era stata disposta anche la confisca dell’ultimo comparto – gli altri quattro della stessa lottizzazione sono ormai da tempo insediati – la Corte di appello di Messina ha ritenuto insussistente il reato di lottizzazione abusiva, riqualificando il fatto in termini di semplici – e quindi sanabili – irregolarità edilizie – ha dichiarato l’avvocato Favazzo -. Adesso, rimosso ogni vincolo sugli immobili, peraltro già da tempo realizzati, saranno richieste le autorizzazioni amministrative necessarie al loro completamento, così da ripristinare, attraverso la definitiva attuazione del piano di lottizzazione approvato dal Comune di Patti nel lontano 1994, l’assetto territoriale in una zona già altamente urbanizzata”.