venerdì, Novembre 22, 2024

Piraino, la minoranza vuol sfiduciare il vice sindaco

Un potenziale conflitto di interessi. Questa l’accusa lanciata dal gruppo “Piraino Giovane e Solidale” rivolta al vicesindaco Carlo Amato.

“Farneticazioni della minoranza, visto che non hanno argomenti, preferiscono l’aria fritta per attirare l’attenzione”. E’ la risposta del sindaco Maurizio Ruggeri. Botta e risposta che hanno preso avvio dall’iniziativa dei consiglieri di “Piraino Giovane e Soliale”, Salvatore Cipriano, Pina Saggio, Maria Teresa Maddalena e Nino Foti. Hanno chiesto la convocazione del consiglio comunale presentando, contestualmente, una mozione di censura e sfiducia. A parere dei consiglieri, il vicesindaco Carlo Amato, amministratore unico di una società proprietaria di una comunità alloggio per anziani, ha chiesto all’ufficio affari sociali del comune di Piraino l’iscrizione all’albo comunale in base ad una disposizione di legge, a norma della quale le amministrazioni comunali devono procedere, annualmente, alla revisione delle strutture iscritte ovvero alla verifica della sussistenza e/o del mantenimento dei requisiti strutturali ed organizzativi nonché del rispetto delle direttive impartite dalle circolari assessoriali. Per i consiglieri di opposizione, visto che Amato ha le deleghe ai servizi sociali, igiene e sanità ed assistenza agli anziani, questo potrebbe dare spazio a forme di “condizionamento ambientale” su chi è preposto ad esercitare l’attività di controllo e che, eventualmente, dovrebbe riferire allo stesso gli esiti. E questo per la minoranza vale anche per il passato, non dimenticando le assenze in giunta ed in consiglio del vice sindaco. Sono farneticazioni della minoranza ha replicato il sindaco Ruggeri, non hanno argomenti, propongono aria fritta, ben sapendo che la sfiducia al vice sindaco giuridicamente non esiste. Se la comunità alloggio ha i requisiti di legge, non c’è problema, non prende sovvenzioni, non ha rapporti col comune. E questo ha ribadito anche il vice sindaco Amato, ricordando che la sua struttura – una casa famiglia – non è soggetta a prescrizioni, se non per l’agibilità e l’abbattimento delle barriere architettoniche e non può avere sovvenzioni. “Ho sempre lasciato la mia indennità per la famiglie con disagio e sto organizzando al meglio i servizi sociali.” La guerra in consiglio è iniziata

Facebook
Twitter
WhatsApp