Giovedì scorso, nel comune di Sant’Angelo di Brolo, è stato soccorso un gatto randagio ferito.
Si pensava fosse vittima di un incidente d’auto, invece la visita veterinaria e l’esame radiografico hanno rivelato che l’animale, già da giorni, era stato colpito alla colonna vertebrale da un proiettile sparato da arma ad aria o gas compresso.
Ai sensi dell’art 1, D.M. 362/2001, tali armi possono classificarsi “ a modesta capacità offensiva” e, come tali, soggette, quanto ad acquisto e detenzione, a norme meno severe rispetto alle cosiddette “armi comuni da sparo”.
Purtroppo, non è la prima volta che soggetti senza scrupoli , violando la legge, provvedono alla modifica tecnica di tali armi trasformandole in vere e proprie armi da sparo.
“A prescindere da ciò- dice il gruppo di animalisti che ha denunciato l’episodio- l’azione in sé, integrando il reato di “ maltrattamento di animali ” punito dall’art 544 ter codice penale con la pena della reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro, è stata oggetto di querela contro ignoti”.