E’ partita da Capo d’Orlando alla volta dell’aeroporto di Catania questa mattina la 37enne neozelandese salvata dalle grinfie del fidanzato violento dalla polizia del commissariato orlandino.
Un lungo viaggio passando dagli scali di Dubai e Perth prima di arrivare, lunedì mattina a destinazione dove ad attenderla ci sarà la madre.
Una storia, quella diffusa ieri dal nostro tg, che ha colpito molto per la brutale violenza subita dalla donna a Castell’Umberto, dove si era trasferita da 5 mesi col ragazzo (di ben 13 anni più piccolo di lei) e con precedenti di polizia.
La donna, incinta da 2 mesi, ha rischiato di perdere il bimbo che portava in grembo a causa dell’aggressione subita per banali motivi, e forse proprio l’istinto materno ha fatto scattare il coraggio di denunciare.
Ha chiamato la madre e quest’ultima ha immediatamente avvisato l’ambasciata a Roma. Da lì la chiamata al commissariato di Capo d’Orlando.
Provvidenziale e rapidissimo l’intervento degli agenti sotto il coordinamento del vice commissario Salvatore Ceraolo che hanno prelevato la donna e l’hanno trasferita in una struttura sorvegliata a Capo d’Orlando affidando all’associazione Pink Project l’assistenza psicologica della 37enne.
Stamattina, quindi il rimpatrio curato dall’ambasciata neozelandese in Italia.
La stessa ambasciata che ha indirizzato una lunga lettera di ringraziamenti al commissario Carmelo Alioto per la professionalità dimostrata. Per l’ufficio anche l’invito a partecipare al prossimo incontro della Nuova Zelanda di rugby in programma in autunno a Roma.
Intanto però l’indagine della Polizia prosegue e potrebbe portare a provvedimenti di natura preventiva per il 24enne di Castell’Umberto.
Si chiude qui, invece, la drammatica esperienza in Italia per la donna.