sabato, Novembre 23, 2024

Estorsione ai danni di 80 lavoratori, a giudizio imprenditore della grande distribuzione

finanza barcellona

Finanzieri della Tenenza di Barcellona Pozzo di Gotto hanno concluso un’indagine che ha permesso di denunciare un imprenditore per l’estorsione ai danni di oltre 80 lavoratori dipendenti oltreché per l’indebita percezione di erogazioni pubbliche.

Le indagini hanno consentito di dimostrare che l’imprenditore Immacolato Bonina, titolare fino al 2016 di una importante catena di supermercati, abusando del ruolo di datore di lavoro e minacciando i lavoratori di licenziamento, sottoponeva ingiustamente gli stessi a condizioni lavorative svantaggiose.

Nello specifico, i dipendenti venivano costretti a firmare contratti che prevedevano la diminuzione dell’orario di lavoro (c.d. “contratti di collocazione in solidarietà”), con conseguente riduzione della loro retribuzione (salari e stipendi),

nonostante, in realtà, lavorassero per un numero di ore settimanali ben superiore a quelle previste (40 ore anziché 28).

Inoltre, l’adozione di questi contratti, apparentemente adottati per evitare la riduzione del personale e per agevolare nuove assunzioni, ha consentito al datore di lavoro di ottenere dall’INPS un indebito contributo di solidarietà di circa 30.000 euro.

Le indagini, avviate sulla base delle segnalazioni pervenute dai lavoratori dipendenti , hanno consentito di accertare gravi irregolarità nelle modalità di sottoscrizione e attuazione del rapporto di lavoro proposto agli stessi e di rilevare  il mancato pagamento di numerose mensilità di salari e stipendi quantificato dai Finanzieri in oltre 1,2 milioni di euro.

Il responsabile, per il quale la Procura della Repubblica di Barcellona P.G. ha richiesto il rinvio a giudizio, dovrà rispondere dei reati di “estorsione” e “indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato”.

Da noi contattato, Immacolato Bonina si dice certo di poter dimostrare la correttezza dei suoi comportamenti assunti in un grave momento per la sua azienda e nel quale l’alternativa per i lavoratori sarebbe stato il licenziamento.
“Mi difenderò nell’eventuale processo spiegando ogni aspetto della vicenda”- conclude

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