La provincia di Messina è la più malata d’Italia. Così la Commissione Europea ha risposto all’europarlamentare siciliano del Movimento 5 Stelle, Ignazio Corrao in merito al problema della brucellosi e tubercolosi bovina in Sicilia. L’interrogazione di Corrao chiedeva come nel 2011 il programma di eradicazione in Sicilia fosse stato dichiarato dalla Commissione non ammissibile per la mancata esecuzione di una campagna di vaccinazione. Corrao chiedeva, in poche parole, un piano straordinario di vaccinazioni mai realizzato a fronte di fondi europei arrivati in Sicilia. Ha scritto anche all’Assessore Regionale alla Sanità, Ruggero Razza per promuovere il piano di vaccinazione richiesto. Ignazio Corrao sostiene che l’inchiesta di Sabrina Giannini su Rai 3 ha raccontato come la brucellosi sia stata occultata dai veterinari. Parla di uno scandalo di enormi proporzioni con diversi milioni di fondi europei in ballo. Ricorda lo smantellamento del gruppo investigativo che ha combattuto il fenomeno nei Nebrodi con il trasferimento di Daniele Manganaro e le morti di Rino Todaro e Tiziano Granata. Sulla questione è intervenuto il sindaco di Capizzi, Leonardo Principato Trosso. In riferimento al programma di RaiPlay “indovina chi viene a vena” trasmesso domenica scorsa, il primo cittadino ha specificato che il problema della sicurezza alimentare dei prodotti lattiero-caseari si trascina da almeno 30 anni. Specifica che i recenti fatti tirati in ballo dalla trasmissione rientrano in territorio di competenza dell’ASP di Messina, di cui Capizzi non fa parte in quanto facente capo all’Azienda Sanitaria di Enna, il cui dirigente del servizio veterinario si è sempre contraddistinto per attenzione e serietà, impegno e professionalità nel monitoraggio continuo degli allevamenti, eliminando tempestivamente qualche focolaio di capi infetti. Pertanto nessun problema nella degustazione dei prodotti tipici provenienti da Capizzi che – conclude il sindaco – risultano perfettamente in regola con le norme sanitarie vigenti.