Nulla cambia nell’esito delle elezioni comunali che si sono svolte a Cesarò l’11 giugno 2017. Resta in carica il sindaco Salvatore Calì.
Il Cga ha infatti respinto, con sentenza del 27 settembre scorso, l’appello di Francesco Leanza, rappresentato dall’avvocato Agatino Cariola, proposto contro l’attuale primo cittadino, rappresentato dagli avvocati Pietro De Luca ed Alessandro Carrubba, contro il presidente del consiglio comunale Giuseppe Spitaleri, rappresentato dall’avvocato Antonino Caputo e contro l’ufficio centrale elettorale del comune di Cesarò. Questi i fatti in contraddittorio. Leanza era candidato a sindaco con la lista “Ricostruiamo Cesarò” ed ottenne 785 preferenze, nove in meno rispetto a quelle ottenute da Salvatore Calì, collegato alla lista “Impegno in Comune”, che fu proclamato sindaco. Leanza presentò ricorso al Tar di Catania chiedendo che venisse dichiarata la nullità di ben 71 voti assegnati al suo avversario. Si costituì in giudizio il sindaco Salvatore Calì, eccependo l’inammissibilità e l’infondatezza del ricorso, proponendo anche un ricorso incidentale per invalidare alcuni voti riconosciuti al suo avversario. Il Tar dispose la verificazione ed il 29 novembre 2017 furono individuate solo due schede che presentavano le caratteristiche descritte da Leanza. A questo punto propose ricorso per motivi aggiunti, evidenziando che, nel corso delle operazioni di verificazione, furono rinvenute altre schede a favore di Calì che invece, a suo parere, avrebbero dovuto essere dichiarate nulle. Il 27 settembre scorso il Tar ha respinto il ricorso principale, dichiarando inammissibili i motivi aggiunti ed improcedibile il ricorso incidentale. Ecco allora l’appello, dove le parti hanno avanzato le loro opposte richieste. Per il Cga l’appello è infondato, sia perché non sono stati ravvisati errori logico-giuridici nella sentenza del Tar, quanto per tutta una serie di motivi formali. Per i giudici del Cga l’appello è respinto ed il caso è chiuso.