E’ stato riconosciuto il diritto di critica, in una notizia vera ed espressa in modo completo su una pagina Facebook. Per questi motivi la quinta sezione della corte di Cassazione ha annullato senza rinvio “perché il fatto non costituisce reato” la sentenza di condanna emessa dalla Corte di Appello di Messina nei confronti di Franco Zanghì, attuale gestore del cinema “Beniamino Ioppolo” di Patti, difeso dall’avvocato Decimo Lo Presti.
I fatti si riferiscono al 2012, quando Zanghì fece alcuni acquisti presso un noto ristorante pattese e di seguito pubblicò su una pagina Facebook ispirata alla guida Michelin e chiamato “Cupittuna lisci” – su cui pubblicava notizie scherzose e goliardiche, una vignetta e una notizia, evidenziando una critica articolata nei confronti del ristorante. Il gestore dell’esercizio commerciale Loris Gozzoli lo denunciò per diffamazione e da li è iniziato il processo. Nei due gradi di merito sia il tribunale di Patti, con il giudice monocratico Vincenzo Mandanici, che la corte di appello di Messina avevano condannato Zanghì per diffamazione aggravata. Ora la corte di Cassazione ha definitivamente annullato la condanna, ritenendo che Zanghì avesse espresso una critica articolata, su una notizia vera e pubblicata seguendo il criterio della continenza. Gozzoli si è costituito parte civile con l’avvocato De Napoli.