Il cinico e nefasto progetto di depotenziamento dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti è in corso e pare essere inarrestabile. Chi tra i deputati regionali l’aveva dato per salvo, venga in consiglio comunale a riferire quanto non è stato fatto a favore dell’unico presidio ospedaliero che per struttura e professionalità garantisce il diritto alla salute di oltre 100 mila utenti.
Sono dichiarazioni dei consiglieri di opposizione di Patti. Si tratta di Filippo Tripoli, Natalia Cimino, Federico Impalà e Mariella Gregorio Nardo. I consiglieri hanno evidenziato come i nuovi tagli nell’unità di chirurgia abbiano scoperto le carte e chiedono un tavolo di confronto per difendere l’ospedale di Patti da quello che considerano un “furto a volto scoperto”. Nei prossimi giorni si recheranno a Palermo e chiederanno udienza all’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza e al presidente Nello Musumeci, per ottenere le garanzie di invertire il progetto politico di depotenziamento dei servizi del territorio. “Questo è il prezzo che paga un territorio senza rappresentanza politica, noi non ci stiamo, staremo sotto il Palazzo della Regione ad oltranza fino a quando non saremo ricevuti.” Dai problemi al “Barone Romeo” alle critiche all’attuale amministrazione di Mauro Aquino la strada è breve per i consiglieri della minoranza, i quali, oltre ad evidenziare in negativo gli otto anni di amministrazione Aquino, hanno chiesto all’esecutivo di spiegare cosa stanno facendo ed hanno fatto per difendere l’ospedale “Barone Romeo”.