Si tratta di uno dei principali pericoli per la pubblica incolumità esistenti sul territorio comunale di Capo d’Orlando. Una vera e propria bomba idrogeologica che incombe su un vasta zona compresa tra la Statale 113 la via Trazzera Marina.
Parliamo del torrente Forno, corso d’acqua cementificato alla fine degli anni ’60 (durante i lavori di costruzione dell’autostrada) ed oggi diventata una delle principali strade periferiche. Una strada che poggia sui vecchi muri d’argine del corso d’acqua che, a sua volta, è stato convogliato in un minuscolo percorso rischiando di tracimare e portando al collasso del tracciato stradale come avvenuto qualche anno fa nella zona in cui si trova il centro anziani e, qualche mese fa, nella parte bassa a ridosso della fontana leggera.
Per il consolidamento della zona, nel 2016, era stato disposto un finanziamento da 4 milioni con il “Patto per il Sud”, soldi poi cancellati e destinati in altre emergenze. Lo scorso anno, l’allora assessore Susanna Di Bella, aveva dato incarico al dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina di sviluppare uno studio di “Analisi e valutazione della pericolosità e del rischio idraulico nei bacini idrografici dei torrenti Forno, Muscale e Santa Lucia”.
Adesso, l’Ufficio Tecnico ha ripreso il progetto preliminare predisposto negli anni scorsi per adeguarlo a progetto definitivo e destinato alla sistemazione idraulica del Torrente Forno. Si tratta di un intervento per la cui esecuzione serviranno 3,8 milioni di euro e la predisposizione del progetto definitivo è indispensabile a questo scopo. Un’opera- spiega l’assessore Aldo Leggio, che ha disposto l’adeguamento del progetto- indispensabile nell’ottica della salvaguardia del territorio e della prevenzione del rischio idrogeologico”. L’adeguamento consentirà di avviare un concreto confronto con gli organi regionali (Commissario per le emergenze) al fine di ottenere i fondi necessari per la realizzazione dei lavori.