Un processo virtuoso per ridurre le eccedenze e contrastare gli sprechi, facendo solidarietà. Il progetto “Buon fine” di Coop Alleanza 3.0 consente di ridurre le eccedenze e destinarle in solidarietà, in favore di chi ha più bisogno.
È presente in 277 negozi e nel 2018 ha destinato oltre 2.700 tonnellate di cibo a 397 associazioni di volontariato locale di 9 regioni (quelle in cui opera la Cooperativa), garantendo circa 15.000 pasti al giorno a persone e animali in difficoltà, per un valore di più di 12 milioni di euro.
In Sicilia sono 6 i punti vendita coinvolti, che durante l’anno hanno donato quasi 9,5 tonnellate di prodotti, per un valore complessivo di oltre 205mila euro, a 18 realtà del territorio.
Le associazioni beneficiarie nel Messinese sono state la cooperativa sociale Santa Maria della Strada; Hermes Milazzo onlus; onlus Sordi Valle del Mela e la società cooperativa sociale Azione sociale.
Coop Alleanza 3.0 realizza da 15 anni iniziative per ridurre gli sprechi alimentari, incentivando comportamenti che impediscono che gli invenduti finiscano nella spazzatura.
L’ultima evoluzione di tutte queste esperienze è appunto il progetto “Buon fine”, a cui collaborano lavoratori, soci, clienti e volontari della Cooperativa in processo in tre fasi. Si comincia dalla gestione degli ordini dei prodotti sugli scaffali, realizzati dai lavoratori: il sistema è costantemente affinato per generare meno rimanenze possibili, seguendo gli andamenti nelle vendite.
Si prosegue con gli sconti sui prodotti prossimi alla scadenza, che soci e consumatori possono acquistare con riduzioni di prezzo dal 30 al 50%, risparmiando e, al tempo stesso, abbattendo gli sprechi.
Infine, gli articoli rimasti ancora invenduti – o con piccole imperfezioni estetiche, ma buonissimi e perfettamente conservati – vengono destinati in solidarietà alle associazioni del territorio che assistono persone che vivono in condizioni di disagio o animali abbandonati, individuate grazie alla collaborazione con istituzioni e volontari della Cooperativa.
Oggi i processi burocratici per donare i prodotti invenduti sono più semplici grazie alla Legge Gadda (166/2016), che rispetto alla precedente legge del Buon samaritano (2003) ha allargato il bacino dei destinatari e allargato le categorie rispetto ai prodotti donabili.
Tutte queste azioni, inoltre, risultano ancora più virtuose se inquadrate in un contesto internazionale: anche l’Onu ha voluto infatti inserire tra i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile quello di garantire “modelli sostenibili di produzione e di consumo” allo scopo di “dimezzare lo spreco pro-capite globale di rifiuti alimentari nella vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo lungo le filiere di produzione e fornitura, comprese le perdite post-raccolto”.