“Assolto perché il fatto non sussiste”. E’ con questa motivazione il tribunale dei minorenni di Reggio Calabria, accogliendo le richieste difensive avanzate dall’avvocato Filippo Barbera, ha scagionato da ogni accusa un ventenne di Patti. Il giovane era finito nei guai all’inizio del 2016, dopo essere stato fermato dalla polizia ad un posto di blocco in Calabria, mentre si trovava in compagnia di un altro ragazzo, originario di Milazzo e di una ragazza originaria di Gioiosa Marea. Gli uomini del commissariato di Condofuri avevano ritrovato, sia addosso al ventenne e alla ragazza un importante quantitativo di sostanza del tipo “cannabis”, già divisa in diversi involucri. In particolare, dopo le analisi chimiche sullo stupefacente, era emerso che, solo quello, era già idoneo al confezionamento di ben 65 dosi medie giornaliere. Da qui la denuncia di tutti e tre i giovani per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. A conclusione del processo a suo carico, il pubblico ministero aveva chiesto la condanna del giovane, già fortemente diminuita per l’attenuante della minore età al momento del fatto, di dieci mesi di reclusione. Il Tribunale reggino ha però condiviso la tesi della difesa del giovane, portata avanti dall’avvocato Filippo Barbera, il quale ha chiesto ed ottenuto l’assoluzione del giovane da ogni accusa, sostenendo che lo stupefacente non fosse destinato alla cessione.