Avrà uno strascico giudiziario per la citazione a giudizio davanti al giudice monocratico di Messina, la vicenda riguardante una serie di articoli apparsi su un sito internet e scritti dalla giornalista messinese Adele Fortino. I fatti riguardano Giuseppe Antoci, a quell’epoca Presidente del Parco dei Nebrodi, e nelle note si ponevano tutta una serie considerazioni sulla scorta e sull’agguato del 18 maggio 2016, fino ad arrivare a scrivere che la moglie di Antoci fosse la nipote di una nota famiglia mafiosa il cui fratello, Pietro Rampulla, fu coinvolto nella strage di Capaci.
In realtà, però, signora Antoci non aveva nulla aveva a che fare con tali parentele.
E’ proprio per questa affermazione, assolutamente infondata, che i Magistrati della Procura Distrettuale Antimafia di Messina, Angelo Cavallo, Vito Di Giorgio e Fabrizio Monaco, coordinati dal Procuratore Distrettuale Antimafia Maurizio De Lucia, avevano chiesto il rinvio a giudizio per diffamazione aggravata per la giornalista messinese Adele Fortino.
Inoltre la stessa giornalista messinese, aveva scritto altri pezzi in cui metteva in dubbio l’attentato subito da Antoci a maggio.