“Con profondo rammarico ho consegnato la fascia di Sindaco metropolitano, ma sono stato coerente con il popolo, il territorio e nei confronti dell’Istituzione che non è un’entità astratta. Nel momento in cui non si può rappresentarla, continuare a ricoprire quel ruolo significa tradire la propria funzione. Però annuncio che non è finita qui: andremo avanti con altre manifestazioni ancora più forti, fino a quando non sarà risolto il problema”. A riferirlo è il Sindaco della Città Metropolitana Cateno De Luca, a seguito della consegna in mattinata della fascia dell’Ente al Vice Prefetto, Carmelo Musolino. Hanno accompagnato De Luca, nel Palazzo del Governo, l’on Nino Germanà ed i 73 rappresentanti dei Comuni metropolitani, di cui 53 Sindaci. Inoltre, alla manifestazione convocata dal primo cittadino, hanno partecipato le organizzazioni sindacali CSA e CISL che in “maniera responsabile hanno partecipato, oggi che è la festa dei lavoratori, perché il tema che ci accomuna è il lavoro; investimenti per quasi 500 milioni di euro bloccati – aggiunge De Luca – non solo non permettono di creare lavoro, ma mettono a repentaglio tutto il sistema”.
“La situazione è drammatica – continua il Primo cittadino – aggravata dal rischio che tra qualche mese possa degenerare e costringa anche i Sindaci ad autosospendersi. È necessario attenzionare il Ddl presentato dall’on. Germanà per la modifica del prelievo forzoso, provvedimento che potrebbe essere discusso nel giro di qualche settimana, con una decretazione d’urgenza che metta in gioco, in prima persona, il Governo. I rimedi ci sono, per tale motivo, se le cose non cambiano, non ha più senso continuare a celebrare elezioni per Enti moribondi, abbandonati dalla Regione e dallo Stato”.
“Non voglio più credere agli annunci fatti a febbraio per bocca del Governo – conclude De Luca. Solo di fronte ad atti concreti sarò disposto a rivedere la mia posizione e mettere tutte le mie energie al servizio dell’Ente e della Comunità. Chiedo al Presidente Musumeci di sospendere le procedure di elezione dei consigli metropolitani già fissate per il 30 giugno in quanto non serve piangere il morto, ovvero le ex Province”.