Si presentavano alle anziane vittime come avvocati o ufficiali di polizia giudiziaria, mettendo in scena dei veri e propri “canovacci” per truffare gli anziani malcapitati, talvolta anche disabili.
Uno dei quattro coordinava i movimenti dei complici e vestiva i panni del finto avvocato, contattando telefonicamente la vittima e comunicando che un parente era stato tratto in arresto dalle forze dell’ordine per aver provocato un incidente stradale con un’autovettura priva di assicurazione, e che lo stesso era impossibilitato a pagare la multa ed era per questo trattenuto in caserma.
I truffatori convincevano le anziane vittime che per il rilascio del parente era necessario il pagamento di una determinata cifra. In questo modo quattro uomini di origini napoletane, Vincenzo De Martino, 44 anni; il padre 69enne Antonio De Martino, Rocco Bracale, 54 anni e Nicola De Marco, 34 anni, nel mese di luglio del 2018 hanno svolto svariate truffe a Patti, Villafranca, Milazzo e Messina che hanno fruttato oltre 15mila euro.
Ieri, ai quattro componenti della banda, i poliziotti del Commissariato di Patti, in collaborazione con i colleghi del “Vasto-Arenaccia” di Napoli, hanno notificato la misura cautelare dell’obbligo di dimora, emessa dal GIP del Tribunale di Patti, poiché ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie di truffe in danno di anziani.
Il modus operandi prevedeva che uno dei truffatori, impersonando il finto avvocato, una volta ricevuta la fiducia dalla vittima, si presentava da questa per riscuotere le somme richieste a titolo di cauzione al fine di ottenere la scarcerazione del familiare.
I poliziotti sono riusciti ad individuare i responsabili delle truffe attraverso una minuziosa analisi a grappolo delle chiamate effettuate dagli indagati e l’acquisizione delle immagini del sistema di videosorveglianza di esercizi siti nei pressi dell’abitazione di una delle vittime.
Le indagini hanno inizio per l’appunto nell’estate del 2018, allorquando nella cittadina di Patti una anziana signora veniva raggiunta presso la propria abitazione da una telefonata da parte di un uomo che, con il medesimo modus operandi sopra descritto, si presentava come avvocato informandola che il proprio figlio, rimasto coinvolto in un incidente stradale, veniva trattenuto in caserma dalle forze dell’ordine, in quanto l’autovettura con cui aveva causato l’incidente era priva di assicurazione e lo stesso era impossibilitato a pagare la multa. L’interlocutore comunicava alla vittima di aver contattato le forze di polizia, offrendosi di portare quanto dovuto per la conciliazione del relativo verbale che si aggirava intorno a 700 euro, invitandola a preparare la somma o in alternativa l’oro che custodiva in casa, in quanto da lì a poco sarebbe passato tale avvocato Marino a ritirarli per portarli in caserma. In effetti dopo poco si presentava come tale Avv. Marino che provvedeva a riscuotere le somme.
Di seguito alcuni suggerimenti della Polizia di Stato per prevenire il coinvolgimento degli anziani nei reati che li vedono spesso vittime:
- Non aprite la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità e verificate sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati gli operai che bussano alla vostra porta e per quali motivi. Se non ricevete rassicurazioni non aprite per nessun motivo.
- Ricordate che nessun ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente.
- Non fermatevi mai per strada per dare ascolto a chi vi offre facili guadagni o a chi vi chiede di poter controllare i vostri soldi o il vostro libretto della pensione anche se chi vi ferma e vi vuole parlare è una persona distinta e dai modelli affabili.
- Attenzione quando fate operazioni di prelievo o versamento in banca, cercate di farvi accompagnare.
- Quando utilizzate il bancomat siate prudenti ed evitate di operare se vi sentite osservati.
- Se avete il dubbio di essere osservati fermatevi all’interno della banca o dell’ufficio postale e parlatene con gli impiegati o con chi effettua il servizio di vigilanza. Se questo dubbio vi assale per strada entrate in un negozio o cercate un poliziotto ovvero una compagnia sicura.
- Durante il tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall’ufficio postale, con i soldi in tasca, non fermatevi con sconosciuti e non fatevi distrarre. Ricordatevi che nessun cassiere di banca o di ufficio postale vi insegue per strada per rilevare un errore nel conteggio del denaro che vi ha consegnato.
- Al telefono diffidate di chi – asserendo di appartenere alle Forze di Polizia, essere avvocato o di far parte di altre categorie professionali – vi anticipa che vi raggiungerà a breve in casa per ricevere denaro o oggetti preziosi per risolvere le difficoltà di un vostro figlio o altro parente coinvolto in sinistri stradali, problemi giudiziari o altri eventi. Nel dubbio contattate sempre il 113 o il 112.