La misura può dirsi colma. Un evento può far notizia solo le prime volte che se ne sente parlare, diversamente diventa stucchevole. Specie se si tratta di evidenti manifestazioni di stupidità o ancora peggio della ricerca dei warholiani 15 minuti di celebrità.
La “Samara Challenge” continua a far parlare ancora a distanza di circa 2 settimane dal primo avvistamento. Una “moda” importata dagli Stati Uniti, dove però le apparizioni horror erano veramente terrificanti. Dare spazio a gente che si mette un lenzuolo in testa non credo che sia quello a cui noi giornalisti aspiriamo.
Gli avvistamenti, veri o presunti che siano, nelle nostre zone ci fanno riflettere e pensare che se la stupidaggine non fosse stata reclamizzata, probabilmente il fenomeno sarebbe rimasto circoscritto alle strade di Napoli, dove è avvenuta la prima segnalazione. Anche la nostra redazione se ne è occupata, parlando di un avvistamento a Barcellona P.G. e chiedendo il parere al sociologo Francesco Pira (https://www.amnotizie.it/2019/09/03/samara-challenge-uno-scherzo-di-cattivo-gusto-le-parole-del-sociologo-francesco-pira/) su cosa spingesse la gente a compiere questi gesti futili, rischiando anche il linciaggio, come successo a Catania.
Per cui smettiamola di reclamizzare questi scherzi di cattivo gusto e concentriamoci su altro, che di cose stupide possiamo farne anche a meno. Sicuramente la nostra redazione non si occuperà più della Samara Challenge.