Mentre lunedì 16 settembre si terrà l’udienza al Tribunale del Riesame di Messina contro l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Salvatore Russo, altre quattro persone sono state iscritte nel registro degli indagati per il duplice omicidio di Ucria avvenuto il 15 agosto scorso.
Gli avvocati Salvatore Liotta e Luigi Bellissima, difensori del 29enne di Paternò, invocano la legittima difeda e i giudici decideranno entro la prossima settimana.
Salvatore Russo si trova infatti in carcere, dal 15 agosto scorso, accusato del duplice omicidio di Antonino e Fabrizio Contiguglia, e di tentato omicidio per il grave ferimento di Salvatore Contiguglia. Indagato per concorso negli stessi reati c’è anche il cognato di Russo, il 38enne Daniele Balsamo.
Com’è noto tutto scaturì dalla spedizione punitiva che i Contiguglia organizzarono per la sera di ferragosto contro Davide Balsamo e Salvatore Russo. La rappresaglia era collegata ad uno scontro avvenuto il giorno precedente per un parcheggio auto nella piazzetta in cui Russo e Balsamo avevano affittato casa per le vacanze con le rispettive famiglie.
Ed è proprio riguardo a chi pianificò la spedizione punitiva che si registrano le novità più interessanti: il sostituto Procuratore della Repubblica di Patti Andrea Apollonio, a seguito delle indagini dei Carabinieri, ha infatti iscritto nel registro degli indagati, dove già figurava il 43enne ferito Salvatore Contigulia, anche Giovanni Santino Contiguglia, 68 anni, Davide Contiguglia, 35 anni e Vittorio Contiguglia, 55 anni (quest’ultimo con precedenti per rapina, associazione di tipo mafioso, omicidio, furto, estorsione e porto abusivo e detenzione armi).
A carico dei quattro ci sono le accuse di estorsione, violenza privata e infine “morte o lesioni come conseguenza di altro reato”. A Vittorio Contiguglia si contestano anche le minacce.
Per quel che riguarda le accuse a carico di Salvatore Russo, nei giorni scorsi a Paternò un centinio di persone è sceso in piazza per partecipare alla manifestazione organizzata dall’amministrazione comunale paternese a sostegno del macellaio 29enne e della sua famiglia.
Familiari e amici hanno invocato la legittima difesa, evidenziando come la pistola calibro 7,65 fu “strappata” da Russo dalle mani di uno dei Contiguglia.