Sono andati in decisione al tribunale di Patti i due ricorsi su presunte situazioni di ineleggibilità, incandidabilità o incompatibilità per il sindaco di Militello Rosmarino Salvatore Riotta e per il vicesindaco Antonino Tomasi.
Nel corso dell’udienza del 16 settembre scorso, davanti al collegio presieduto da Concetta Alacqua, le parti hanno avuto modo di confrontarsi in giudizio e di formulare le loro richieste.
Sono diverse le vicende che caratterizzano i due amministratori; per Riotta c’è un’ordinanza di demolizione su un’abitazione di proprietà, ricevuta in eredità dal defunto padre nel 2013. Per Tomasi la questione riguarda la titolarità di un laboratorio di analisi chimiche convenzionato col servizio sanitario nazionale. In entrambi i ricorsi si chiede che venga dichiarata la decadenza dei due amministratori.
L’avvocato Alfio Pappalardo, che difende del sindaco Salvatore Riotta, ha evidenziato che il ricorso è palesemente infondato e ne ha chiesto il rigetto; non sussiste né incandidabilità, né ineleggibilità.
Si tratta di una mera irregolarità relativa ad un immobile che il sindaco ha ereditato nel 2018 e nel 2013. Dopo il suo insediamento, Riotta si è attivato e ha svolto tutti gli accertamenti del caso; a suo carico non c’è alcun processo penale, perché non ha commesso alcun abuso.
Anche l’avvocato Emidio Riolo, che sostiene la difesa del vice sindaco Antonino Tomasi, ha chiesto il rigetto del ricorso, evidenziando come, nel caso in oggetto, ci sia stata incompatibilità e non ineleggibilità, circostanza che è stata rimossa entro i dieci giorni dalla notifica del ricorso. Anche il pm Andrea Apollonio si è detto d’accordo nel chiedere il rigetto di entrambi i ricorsi. Adesso non resta che attendere la sentenza dei giudici.