Sindaco espulso dal campo e con lui un giornalista ed un fotografo. E’ accaduto questo nel prologo del derby di promozione tra Acquedolcese e Acquedolci, vinto con merito dall’Acquedolci per 3 a 1.
Quella che raccontiamo non è la cronaca della partita, che lasciamo allo sport – un derby correttissimo, comunque – ma i fatti accaduti prima che le squadre si dessero battaglia sul terreno di gioco e che hanno visto protagonista l’arbitro Teghille di Collegno ed il sindaco Alvaro Riolo. Proprio il primo cittadino ci ha ribadito come avesse raggiunto prima gli spalti per invitare i tifosi a vivere una giornata all’insegna dello sport; poi è entrato nel terreno di gioco, mettendosi nella postazione in cui c’erano già vigili urbani e i carabinieri. Ha notato che l’arbitro gesticolava nei suoi confronti, ma non ne ha compreso il motivo; presentandosi alla giacchetta nera, dicendo che era il sindaco – e lo stesso gli hanno confermato i vigili urbani – Riolo è stato invitato ad uscire dal campo, nonostante rappresentasse la massima autorità di pubblica sicurezza, data l’assenza del commissariato in paese. Incredibile.
Nel confermare che presenterà un esposto al Prefetto di Messina e al Questore, il sindaco Riolo ha evidenziato l’articolo 1 del testo unico delle leggi sulla pubblica sicurezza, dove testualmente è scritto che l’autorità di pubblica sicurezza è provinciale e locale, sono autorità provinciali il prefetto ed il questore, è autorità locale in ciascun comune il funzionario preposto all’ufficio di pubblica sicurezza e nei comuni dove non esiste un ufficio di pubblica sicurezza, l’autorità locale è il sindaco. Chiaro, no? Ovvio che la questione non finisce qui. Per la cronaca l’arbitro ha fatto uscire dal campo anche il giornalista della Gazzetta del Sud Salvatore Accordino che, alle ore 15.15, stava prendendo le formazioni all’interno degli spogliatoi e in avanti il fotografo; in ultimo anche il sindaco Alvaro Riolo.