Si istituisca un fondo di garanzia per i vivaisti agrumicoli, assicurando nel contempo una maggiore tracciabilità dei prodotti di consumo. Si realizzino in linea generale interventi per rinforzare l’agricoltura siciliana, per permettere agli imprenditori del settore di vivere del loro lavoro e nel proprio paese di origine.
Sono alcune proposte che cento amministratori della provincia di Messina e della Sicilia hanno inviato al ministro dell’agricoltura Teresa Bellanova; l’iniziativa è stata avviata dal presidente del consiglio comunale di Mazzarrà Sant’Andrea Raffaele Torre (nella foto tra il sindaco Carmelo Pietrafitta ed il segretario comunale Giuseppe Torre). E’ stato ribadito come l’agricoltura siciliana viva uno stato di crisi e con quanto si realizza molto spesso non si riesce nemmeno a coprire le spese di produzione. Un destino che accomuna imprenditori, vivaisti e braccianti. Gli amministratori locali hanno ribadito quanto sia necessario limitare l’importazione di prodotti dall’estero, soprattutto dall’Africa – arance e olio, che, oltre ad avere ripercussioni sui prezzi, possono provocare fitopatie danneggiando seriamente le produzioni locali. E’ opportuno poi ridimensionare la netta disparità tra prodotti del Sud e del Nord, incentivando i consumatori con campagne di promozione e comunicazione istituzionale dei prodotti, soprattutto del settore agrumicolo ed oleario. Strategica è la tracciabilità, assicurando un fondo di garanzia per chi, “si pensi all’intera fascia tirrenica della provincia di Messina, con in testa il territorio di Mazzarrà Sant’Andrea, dove i vivaisti affrontano ingenti spese per le piante infette nei vivai e le devono distruggere e poi alle Madonie e ai Nebrodi, con il proliferare dei ghiri che hanno azzerato i noccioleti. Non lasci inascoltate le richieste di milioni di persone.”