La SIAE, struttura praticamente equiparabile ad ente pubblico e che agisce in regime di monopolio, considera la festa di Halloween – ritenuta pagana da certa cultura cattolica – alla stregua delle Festa del Santo Patrono o di eventi speciali come Capodanno, Carnevale, Ferragosto etc, e quindi applica, già dal minimo percepibile, i compensi raddoppiati.
A scoprirlo il titolare di un esercizio commerciale pattese, che ha ha organizzato un evento nel suo locale e avrebbe voluto allietare i suoi ospiti con della musica.
Se le norme sono norme e bisogna applicarle e farle rispettare, senza entrare nel merito tra l’opportunità o meno di festeggiare la ricorrenza, occorre fare una riflessione sulla estensione della norma ad una festa che non è nemmeno in calendario. Lo Stato, quando deve incassare, equipara la festa a quelle effettivamente riconosciute. Incongruenze, inosmma…
A Patti, il titolare del locale, ha preferito, invece che pagare il balzello alla Siae, offrire bollicine e dolcetti gratuitamente a chi sceglierà di cenare da lui. “Mancherà la musica, ma sarà festa ugualmente” ha commentato l’imprenditore.