È durata circa cinque ore all’obitorio del Policlinico di Messina l’autopsia sul corpo di Enrico Lombardo, il 42enne messinese deceduto a Spadafora nella notte di sabato scorso dopo essere stato immobilizzato dai Carabinieri mentre si trovava nei pressi dell’abitazione dell’ex compagna.
In questa prima fase si parlerebbe di sindrome del delirio eccitato. Una prima ipotesi secondo la quale una patologia avrebbe fatto sentire i suoi effetti repentinamente.
Se ne saprà comunque di più nelle prossime settimane, quando arriveranno i risultati sui campioni prelevati e sugli esami tossicologici e biochimici. Elementi che potrebbero fornire risposte ai quesiti posti dal Procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e dai sostituti procuratori Antonio Carchietti e Alessandro Liprino.
Nell’inchiesta entrano anche le immagini di un impianto di videosorveglianza che potrebbero fornire ulteriori indicazioni su come si sono svolti i fatti.
I familiari di Enrico Lombardo, che si sono affidati agli avvocati Piero Pollicino e Giusy Gatto, chiedono chiarezza e vogliono conoscere esattamente quanto accaduto in quella notte di una settimana fa nella quale il 42enne ha perso la vita prematuramente.