sabato, Ottobre 26, 2024

Omissione, assolto l’ex sindaco di Oliveri Michele Pino

Michele Pino
Michele Pino, ex sindaco di Oliveri
Non spetta al sindaco nominare il responsabile del servizio prevenzione e protezione dei rischi per i plessi scolastici comunali; deve farlo invece il dirigente scolastico. Sulla base di questo principio, il giudice monocratico del tribunale di Patti Giuseppe Turrisi ha assolto l’ex sindaco di Oliveri Michele Pino “perchè il fatto non sussiste”. Dopo un accertamento disposto nel 2017 dall’Asp, all’ex sindaco fu notificato un decreto di citazione a giudizio. Secondo l’originaria accusa, con più omissioni, non avrebbe proceduto, entro uno determinato termine, a designare un responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei rischi e di effettuare una valutazione dei rischi per il plesso scolastico comunale di via Baden Powell.
Nel corso del dibattimento sono stati sentiti prima il dirigente scolastico Enrica Marano e poi l’ingegnere Alberto Vita, professionista  incaricato di svolgere questo servizio. Il dirigente riferì di aver nominato l’architetto Vita; lo stesso professionista ribadì che l’obbligo di questa nomina sarebbe spettato all’istituzione scolastica e non al comune, a cui competeva solo la manutenzione. Questo hanno fatto emergere, sia nel corso della deposizione dei testi, come nelle discussioni finali, i legali dell’ex sindaco, gli avvocati Tommaso Calderone e Sebastiano Campanella. E nonostante il pm avesse chiesto comunque la condanna, il giudice ha assolto Michele Pino da ogni accusa. Nel giugno scorso l’ex sindaco è stato assolto, sempre con la stessa motivazione, in un processo che riguardava i cartelli di divieto di balneazione; scaturì anche in quel caso da un’iniziativa dell’Asp e da un’indagine dei carabinieri. Secondo l’accusa avrebbe omesso di affiggere i cartelli per i tratti di mare e di costa nella zona ovest dal torrente Elicona e di emanare l’ordinanza di divieto di balneazione; in giudizio si riuscì a dimostrare invece che i cartelli di divieto non erano mai stati tolti dalla spiaggia e su di essi veniva cambiato solo il numero dell’ordinanza, che era stata regolarmente emessa.
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