L’attore e scrittore Luigi Lo Cascio sarà protagonista di una serata letteraria a Capo d’Orlando giovedì 5 dicembre al Ristorante “Il Circoletto”, a partire dalle ore 19:00.
L’attore palermitano, noto principalmente per aver interpretato Peppino Impastato nel film di Marco Tullio Giordana “I Cento Passi“, ruolo che gli vale un David di Donatello come miglior attore, presenterà infatti il romanzo Ogni ricordo un fiore.
È l’esordio come narratore di Luigi Lo Cascio, che dialogherà con il giornalista Raffaele Valentino, caporedattore di Antenna del Mediterraneo e il consigliere comunale Valentina Leonino.
L’incontro, a cui seguirà un aperitivo con l’autore nella sala ricevimenti de “Il Circoletto”, è promosso dalla Mondadori point di Capo d’Orlando.
Luigi Lo Cascio, in questa sua opera prima dà prova di essere un autore raffinato, dalla cui scrittura si affacciano modelli illustri, da Manganelli a Gadda, da Bufalino a Consolo, autori classici del nostro Novecento. Vi riportiamo un breve excursus del libro.
“È un viaggiare lento, quello dell’Intercity che da Palermo conduce a Roma, un viaggiare d’altri tempi, interrotto dalle frequenti fermate alle stazioni, dai passeggeri che salgono e scendono, chiacchierano e bisticciano, si addormentano o, nella traversata dello Stretto, lanciano gli oggetti vecchi in mare.
È per questa lentezza che Paride Bruno ha scelto di tornare con il treno che prendeva vent’anni prima, da ragazzo, per godersi la vita che turbina intorno a quei viaggi lunghi – la coppia siciliana che litiga per le parole crociate, la ragazza spaventata e sola che cerca compagnia, il ragazzino dallo sguardo intelligente –, e soprattutto per prendersi il tempo di rileggere la pesante cartellina che porta con sé. Contiene i suoi molti tentativi di romanzo, tutti interrotti al primo punto fermo, perché Paride Bruno ha cercato di cimentarsi in ogni genere e stile, senza però mai riuscire a sceglierne uno, a portare a termine l’opera e potersi così dire scrittore. “Sono un tipico esempio di come agisca in maniera diffusa lo spirito incerto e schizoide dei tempi, per cui, mentre sto appena vivendo un’esperienza, mi sento accerchiato da tutte le cose che in quello stesso istante sto perdendo. E migro. Trasmigro.”
Ma proprio questi tanti cominciamenti finiscono per disegnare con precisione la figura del protagonista: in ognuno degli incipit è contenuta una scheggia della sua vita, delle sue ossessioni, delle sue paure e dei suoi desideri. Ogni ricordo un fiore. Tappa dopo tappa, fra una chiacchierata e un sogno, incipit dopo incipit, Paride Bruno sembra riconciliarsi con la sua incompiutezza, con quello “svolazzo di pagine sparse” che è, in fondo, la vita stessa.
“L’eloquenza in Sicilia è dei morti. Oppure di chi si reputa immortale. Ma in ogni caso stravince il segreto.”