Si infittisce il giallo sul ritrovamento di un grosso pacco contenente 38 kg di hashish sulla spiaggia di Capo d’Orlando (Clicca qui per la notizia).
Si tratta del più corposo quantitativo di droga mai sequestrato in provincia di Messina. Basti pensare che solo il carico ritrovato sul litorale orlandino, più precisamente nella zona tra Testa di Monaco e Santa Carrà, sul mercato avrebbe un valore di circa 350mila euro.
Nel frattempo sono saliti a cinque i ritrovamenti di grossi pacchi contenenti quantità simili di hashish, suddivisa in 600 panetti, sulle spiagge siciliane. Quasi 160 chili di sostanza stupefacente che, se immessa sul mercato, avrebbe fruttato circa un milione e mezzo di euro.
Il 26 dicembre il primo pacco arrivò sulla spiaggia di Marina di Ragusa, il secondo carico il primo dell’anno nel trapanese, a Selinunte, il giorno dopo i poliziotti di Agrigento hanno sequestrato altri 30 chili di hashish sulla spiaggia di San Leone. Ieri i ritrovamenti a Capo d’Orlando e in località Sbocco di Marsala.
Non ci sono più dubbi sul fatto che quei pacchi contenenti hashish provengano dalla stessa fonte: l’ipotesi investigativa privilegiata per il momento è quella del naufragio di un gommone al largo della costa tirrenica siciliana, partito dal Marocco per distribuire la droga in Italia e trovatosi impreparato alle forti mareggiate di fine anno.
Così si spiegherebbero anche i ritrovamenti dei due corpi sulle spiagge di Cefalù e Castel di Tusa. L’ipotesi è che i due, non ancora identificati e di cui nessuno ha denunciato la scomparsa, avrebbero indossato la muta da sub sopra i loro vestiti per proteggersi dal freddo nel lungo viaggio nel Canale di Sicilia.
Sui due corpi è in corso l’autopsia, ma alcuni elementi restano ancora da chiarire: dove e a chi erano destinati questi carichi di droga ritrovati sulle spiagge isolane? I due “sub” erano gli unici su quel gommone? Si è trattato di un naufragio oppure qualcun altro è riuscito ad arrivare a destinazione, alleggerendo via vai il carico per evitare di naufragare? Quest’altra supposizione appare però inverosimile: troppo “grosso” il carico e ingente il denaro “bruciato”.
Ovviamente si tratta solo di ipotesi e la Polizia di Capo d’Orlando sta proseguendo le indagini, guidata dal dirigente Carmelo Alioto e dal commissario Salvatore Ceraolo. Si lavora, in contatto con le forze dell’ordine dell’isola alle prese con la stessa faccenda, per confermare i collegamenti e chiarire i passaggi, ma non è escluso che nei prossimi giorni altri pacchi identici possano giungere sulle spiagge siciliane.