Si sono svolti ieri mattina nell’aula gip del tribunale di Barcellona gli interrogatori di garanzia delle tre persone coinvolte nell’operazione “Ghost Insurance”.
Prima è stata la volta delle sorelle Rosalia e Giuseppa Benvegna, che sono detenute al carcere di Gazzi e poi di Nino Currò, detenuto presso la casa circondariale di Barcellona. Gli interrogatori sono stati presieduti dal gip Salvatore Pugliese, il giudice che ha emesso le tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, richieste del procuratore capo della repubblica di Barcellona Emanuele Crescenti e del sostituto procuratore Matteo De Micheli. Per la pubblica accusa è intervenuto in aula il pm De Micheli. Per quel che riguarda le sorelle Rosalia e Giuseppa Benvegna, che hanno affidato la loro difesa all’avvocato Antonino Todaro, la prima ha reso dichiarazioni spontanee, la seconda si è invece sottoposta alle domande del gip e del pm. Ha ribadito di non aver alcun rapporto o accordo con Currò e di aver svolto il ruolo di semplice intermediazione nel campo delle assicurazioni; circostanze che, se accolte dal giudice, farebbero cadere le accuse di associazione a delinquere ed esercizio abusivo della professione. Al termine dell’interrogatorio, l’avvocato Todaro ha chiesto la sostituzione della misura cautelare del carcere con quella degli arresti domiciliari; si è detto pronto anche a produrre documentazione utile a chiarire la posizione delle due indagate. Il gip si è riservato la decisione. In avanti è stata la volta di Nino Currò, difeso dagli avvocati Paolo Pino e Sergio Russo. Currò ha respinto le accuse e si è detto estraneo ai fatti contestati; ha escluso rapporti con Rosalia Benvegna, mentre ha riferito di aver denunciato Giuseppa Benvegna e di essere parte offesa in un processo al tribunale di Barcellona. I due legali hanno chiesto infine la revoca della misura cautelare per carenza di gravi indizi di colpevolezza ed in subordine l’emissione di una misura meno afflittiva. Anche in questo caso il gip si è riservato la decisione. L’operazione “Ghost Insurance” è scattata il 20 gennaio scorso, quando polizia stradale e carabinieri hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre persone ritenute responsabili di aver costituito una associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, nell’ambito della quale avrebbero creato ed emesso false polizze assicurative. Conclusa la fase degli interrogatori di garanzia e nell’attesa che il gip sciolga la riserva, ora la partita si sposta al tribunale del riesame di Messina, presso il quale i legali hanno già presentato ricorso.