Se da un lato il sindaco di Milazzo, Giovanni Formica, ha scritto alla Regione Siciliana preoccupato per i livelli occupazionali del territorio alla luce del piano regionale della qualità dell’aria, dall’altro fanno sentire la loro voce le associazioni ambientaliste.
Il cCoordinamento ambientale Milazzo – Valle del Mela e il Comitato Cittadini contro l’inceneritore del Mela evidenziano che “da decenni i cittadini sono costretti a subire sulla propria pelle gli effetti di un’industria pesante” e ricordano “l’eccesso di malformazioni congenite più grave in Italia (+80%) riscontrato nel rapporto Sentieri”. Per il coordinamento e il Comitato “è normale che le raffinerie siciliane, abituate senza limiti adeguati, si lamentino. Ma non è accettabile che le istituzioni diano credito alle lamentele, come quella secondo cui i limiti previsti dal Piano per la qualità dell’aria non sarebbero raggiungibili dal punto di vista tecnico”.
L’attacco, neanche troppo velato, è al primo cittadino di Milazzo e anche all’assessore regionale Cordaro. “Fare marcia indietro sul piano – proseguono le associazioni – vorrebbe dire sacrificare la salute dei cittadini e dei lavoratori, condannando la valle del Mela e le altre aree inquinate a subire più sofferenze e malattie”.
Il coordinamento si è detto pronto a lottare contro qualsiasi ipotesi di marcia indietro sui limiti da imporre alle industrie, “in quanto il piano va applicato in ogni sua parte”. Alla Regione viene chiesto piuttosto di adottare i limiti sulle emissioni odorigene magari sul modello di altre regioni o province autonome, come Trento. Al sindaco Formica viene ricordato che, “in quanto massima autorità sanitaria locale, ha l’obbligo di esprimere le opportune prescrizioni a tutela della salute pubblica nel riesame dell’Aia alla Raffineria”.