Un’assurda vicenda ha visto, suo malgrado, protagonista, una 44enne di Acquedolci, insegnante in una scuola dell’infanzia nel comune di Tavazzano con Villavesco, al nord di Lodi, centro distante 34 km da Codogno ed in cui peraltro non è ancora stato registrato nessun caso di contagio da coronavirus.
Nella serata di sabato un volantino anonimo ha iniziato a circolare per le strade del centro tirrenico e sui cellulari degli acquedolcesi, seminando il panico tra i partecipanti alla bellissima sfilata del Carnevale.
«La signora insegna in una scuola dell’infanzia di Lodi – si legge nell’irragionevole volantino -, e invece di stare chiusa in casa perché in malattia dalla scuola serviva ai tavoli a grandi e bambini. E se fosse positiva al coronavirus? Ci ha rovinato».
«Caso coronavirus ad Acquedolci», si legge ancora nel foglio, in cui si accusa ingiustamente la donna, rientrata ad Acquedolci da oltre due settimane e che per precauzione si è anche sottoposta a visita medica (risultando asintomatica).
La donna ha anche annunciato che presenterà denuncia contro ignoti.
«In risposta al documento anonimo che circola da qualche ora riguardo il mio stato di salute – dichiara la 44enne –, sento il diritto di smentire dalla prima all’ultima parola presente in tale obbrobrio, dal momento che sono rientrata ad Acquedolci da quasi un mese per motivi di famiglia, quando ancora il coronavirus non aveva intaccato direttamente la regione Lombardia. Il paese in cui insegno non compare nella lista dei paesi segnalati a rischio coronavirus. Voglio sottolineare inoltre che, da qualche mese, non sono più proprietaria di alcuna attività commerciale, né sono insensibile alle vicende legate al coronavirus, tanto da sminuire l’importanza della salute per prediligere il “guadagno”, come si legge nel documento anonimo che porta il mio nome. Concludo specificando che ho voluto “rispondere” alle accuse per cercare di tranquillizzare gli animi ed assicurarvi che, sottoposta a visita medica, è stato riscontrato che godo di ottima salute… cervicali a parte!! Dunque, dal momento che non sono “affetta” vi mando un caloroso abbraccio».
Sulla questione è intervenuto anche il sindaco, Alvaro Riolo: «Non entro nel merito della specifica vicenda, che si è smentita e commenta da sola, registro un moltiplicarsi di iniziative dolose tendenti a fare crescere la psicosi, anche finalizzata a sabotare il carnevale. Sporgerò denuncia per la verifica se sussiste un dolo di procurare allarme».