Immediatamente dopo il discorso di Giuseppe Conte e del Ministro Azzolina, che disponeva la chiusura di tutte le scuole, in ogni ordine e grado, l’Università di Messina annunciava, con un video del Rettore Cuzzocrea trasmesso su Facebook, che l’Ateneo sarebbe comunque andato avanti, nel rispetto delle norme previste dal decreto della Presidenza del Consiglio.
Nello specifico il rettore precisa che l’Università è aperta ma l’inizio delle lezioni previsto per il 9 marzo è stato rinviato al 16 marzo, tutte le altre attività sono garantite con le accortezze previste dal decreto della Presidenza del Consiglio.
Il Rettore ha predisposto lo svolgimento degli esami di profitto, che si legge nella nota, “saranno garantiti in piccoli gruppi, come da calendario.”
Il provvedimento però è stato inserito sul sito alle 22.00 di ieri sera, creando ovviamente disagi agli studenti.
Accesso ad un numero massimo di 30 persone, che poi sarebbero state suddivise in più aule. Gli studenti potevano prenotarsi, come sempre, attraverso il portale https://unime.esse3.cineca.it/Home.do.
Come ci hanno segnalato alcuni studenti di Giurisprudenza però, che dovevano svolgere esami in questa sessione, il sistema è andato totalmente in tilt.
Per quanto riguarda gli esami che si dovevano tenere oggi, venerdì 6 marzo, molti studenti, che magari risultavano tra i primi 30 in ordine di prenotazione e quindi destinati a presentarsi all’Università questa mattina, nella giornata di ieri hanno pensato bene di cancellare la stessa per poi iscriversi nuovamente e risultare nelle ultime posizioni, cambiando dunque l’ordine dell’appello e creando caos agli altri ignari studenti, specialmente quelli fuori sede che pensavano di dover svolgere gli esami la prossima settimana.
In tutto questo questa mattina si sono tenuti “regolarmente” gli esami, non pensando alle necessità degli studenti fuori sede o comunque a tutti coloro che per recarsi all’Università hanno bisogno di un minimo di preavviso, causa lavoro o altro.
Inoltre dalle foto che ci sono state inviate dagli studenti dalle aule dell’Università in questa mattinata, non sembra che venga rispettata la norma di tenere almeno un metro di distanza dagli altri individui presenti nella stanza. In tempo di coronavirus, non sarebbe stato meglio rinviare gli esami a dopo il 15 marzo ed avere il tempo così di organizzare tutte le attività, piuttosto che creare ancora più problemi agli studenti?
In più il vademecum del Governo dice di lavarsi bene le mani e curare l’igiene personale, ma con i bagni chiusi diventa molto più difficile.