venerdì, Novembre 22, 2024

Coronavirus: Tribunali, attività sospese per due settimane. Possibile chiusura fino al 31 maggio

tribunale
La giustizia si ferma per il coronavirus fino al 31 maggio. Uno stop di due mesi e mezzo, il più lungo deciso finora dal governo. A mettere il sigillo è il decreto del ministro Alfonso Bonafede, che si sta definendo a Palazzo Chigi e che impone restrizioni a tribunali e procure in tutt’Italia.
Un ponte di sospensione feriale di 15 giorni, fino al 23 marzo, per ‘traghettare’ i tribunali e le procure verso le nuove misure di contenimento del contagio da Covid-19. Questa la decisione presa nel Consiglio dei ministri che si è protratto fino alla notte, dove sono state varate le misure sui tribunali insieme a quelle sul potenziamento del Servizio sanitario nazionale, in un unico decreto. La stretta sugli uffici giudiziari sarà valida fino al 31 maggio salvo diverse disposizioni in corso.

Il capo dell’ufficio giudiziario, infatti, avrà la facoltà di sospendere fino al 31 maggio le attività (e quindi le udienze, per i reati non gravi). La sospensione, si legge nel decreto, avviene in caso di “emergenze epidemiologiche certificate”. La sospensione non si applica per le udienze relative alle dichiarazioni di adottabilità, ai minori stranieri non accompagnati, ai minori allontanati dalla famiglia e ad alcuni tipologie di udienze di convalida dell’arresto o del fermo.

“Il decreto legge, approvato dal Cdm, consentirà il rinvio delle udienze non urgenti” ha spiegato in una conferenza stampa il Guardasigilli Alfonso Bonafede. “Da oggi per due settimane ci sarà la sospensione feriale degli uffici giudiziari. Dal 23 marzo sarà possibile per i vertici degli uffici giudiziari rinviare le udienze non urgenti. Possibili anche le videoconferenze per le udienze”. Il ministro ha poi sottolineato che le misure valgono fino al 31 maggio ma se ci sarà un clo dei contagi si tornerà lentamente alla normalità.

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