venerdì, Novembre 22, 2024

Oggi, 28 marzo, Naso ricorda l’anniversario della morte di San Cono

san cono

“Il 28 marzo del 1236, Venerdì Santo, all’ora del Vespro, gli abitanti di Naso udirono suonare le campane della città «non tocche da alcuno». I nasitani, con immenso stupore, accorsero alla grotta ove l’abate Conone si era ritirato a vita da eremita, per chiedere spiegazione di questo inspiegabile fenomeno ma, una volta arrivati, nuova meraviglia li sconvolse.
Lo trovarono sollevato da terra, con gli occhi rivolti al cielo e circondato da una luce purissima. Conone Navacita era asceso al cielo, già in odore di Santità”.

Da allora, ogni 28 marzo, alle ore 15, ha luogo un momento di preghiera accompagnato dal suono della famosa campana, che nel 1236 suonò miracolosamente al momento dell’ascesa al cielo di San Cono.

Anche alle 15 di oggi la campana ha suonato, e grazie alle nuove tecnologie i nasitani e i fedeli tutti hanno potuto assistere al suggestivo momento in diretta su Facebook.

Un momento di preghiera sentitissimo, in cui è stato invocato l’aiuto di San Cono nella lotta al Coronavirus.

Tutte le varie volte in cui la Sicilia è stata colpita dalla peste, infatti (1267; 1518; 1575; 1624; 1887) i danni nella città di Naso sono stati sempre contenuti.

La speranza e la fede dei nasitani, e di tutti coloro che credono in San Cono, oggi è identica, che salvi nuovamente tutti i suoi devoti dalla nuova epidemia.

Facebook
Twitter
WhatsApp