Con una nota inviata al Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, il Sindaco di Messina, Cateno De Luca ha ufficialmente chiesto che, a seguito dell’annullamento sancito dal Consiglio dei Ministri, sia recepito a livello regionale il sistema di registrazione on line ‘Si passa a condizione’, che dunque non sarebbe più utile solo alla preventiva tracciabilità per attraversare lo Stretto, ma anche per tutti gli altri varchi di acceso in Sicilia.
Il Consiglio dei Ministri, infatti, si è riunito stamattina a Palazzo Chigi per venti minuti per deliberare l’annullamento straordinario dell’ordinanza 105 del 5 aprile del Sindaco del Comune di Messina.
Convocato su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese e visto il parere favorevole del Consiglio di Stato, che ne ha ravvisato i presupposti ai sensi dell’art. 138 del Testo unico degli enti locali, il Consiglio dei Ministri ha deciso l’annullamento dell’ordinanza relativa all’attraversamento dello Stretto di Messina, in cui veniva attivato un sistema di prenotazione online, cioè la fantomatica banca dati.
La legge prevede l’annullamento straordinario degli atti degli enti locali da parte del Governo nel caso di un provvedimento illegittimo dell’ente locale, che causi una lesione concreta e attuale all’unitarietà dell’ordinamento giuridico nazionale.
Nel caso particolare l’ordinanza 105 del Comune di Messina limita le libertà costituzionali, vanificando la strategia di gestione complessiva e unitaria dell’emergenza epidemica da Covid-19.
Non si è fatta attendere, però, la risposta del sindaco De Luca, che ora chiede al Presidente Musumeci: “Scenda dal piedistallo e faccia un regalo ai siciliani, recepisca la mia ordinanza per controllare tutti i varchi d’accesso in Sicilia”.
“Quanto successo con il Consiglio di Stato – scrive De Luca –, costretto a riunirsi in 12 ore e con il successivo Consiglio dei Ministri che in pochi minuti ha liquidato il Sindaco De Luca per provocarlo e farlo fuori politicamente, è una cosa mai vista prima. Sarei tentato ad andare avanti e rivendicare i diritti del nostro territorio. Sarei tentato ad andare avanti per dire che non esiste un’Italia di serie A e una di serie B, come certi baroni delle Istituzioni hanno voluto affermare con la frettolosa deliberazione odierna, assunta senza neppure affrontare il merito della questione. Purtroppo, con la sospensione del sistema di controllo capillare degli accessi al territorio regionale – già attivo in territori quali la Sardegna, la Lombardia, la Campania – le strade sono due: andare allo scontro, decretando l’avvio di un procedimento di decadenza dalla mia carica di Sindaco oppure implorare il Presidente Musumeci di far proprio il nostro lavoro di un mese e adottare per il bene della Sicilia un sistema di controllo per chiunque entra in casa nostra. Ho scelto la seconda via. Se per fare scendere dal piedistallo su cui Musumeci si è confinato – offeso per le mie parole di lesa maestà – sono necessarie le pubbliche scuse, bene, in nome della salute pubblica lo faccio”.
“Presidente – continua il Primo Cittadino – con un colpo di penna lei può garantire ai siciliani un controllo serio, con meno dispendio di forze dell’ordine in giro per le strade, gettate nella mischia senza un criterio oggettivo. Lei è il solo a poter garantire la sopravvivenza di una banca dati da estendere a tutto il territorio regionale, che ogni sera può fornire numeri e dati su chi è entrato e dove sta andando, garantendo l’effettività dei controlli sanitari per la verifica dell’isolamento fiduciario. Faccia un regalo pasquale ai suoi concittadini, aldilà di auguri stucchevoli e fini a se stessi: faccia loro il dono di sapere con cognizione di causa come arginare il flusso incontrollato di coloro che continuano ad entrare in Sicilia”.