Città Aperta e Partito Democratico non ci stanno e passano di nuovo all’attacco. Nelle scorse settimane, attraverso i loro rappresentanti in Consiglio Comunale, avevano dato piena disponibilità e offerto collaborazione nella gestione dell’emergenza coronavirus a Barcellona Pozzo di Gotto. Ebbene, secondo quanto sostengono in una nota i due gruppi, tutto è caduto nel vuoto. Al punto che Città Aperta e PD si dicono sorpresi di fronte al silenzio dell’Amministrazione. Nel mirino anche gli interventi dell’assessore Munafò che parlano di efficienza della macchina amministrativa e burocratica che – secondo quanto sostengono i due gruppi di opposizione – è smentita dai fatti, “come sottolineato dalle diverse componenti dell’associazionismo e dalle numerose lamentele della cittadinanza”.
Sulla scia di quanto avvenuto in altri Comuni, in primis la vicina Milazzo, Città Aperta e Pd propongono l’istituzione di due cabine di regia per fronteggiare l’emergenza. La prima, incentrata sull’assistenza ai più bisognosi e colpiti dall’emergenza, dovrebbe allargare gli interlocutori attuali con il coinvolgimento di alcuni consiglieri comunali, anche di opposizione, e dei rappresentanti delle altre associazioni da tempo impegnate nei banchi alimentari e nel sociale, oltre che della Polizia Municipale.
L’altra cabina di regia dovrebbe lavorare per il riavvio delle attività produttive. Anche qui si chiede il coinvolgimento di rappresentanti di tutte le forze politiche, ma anche di commercianti, artigiani, industrie, strutture ricettive, agricoltura, pesca e ordini professionali. Città Aperta e Pd sottolineano anche l’assenza di un assessore al ramo che rende ancora più difficoltosa l’interlocuzione con l’amministrazione comunale e chiedono l’istituzione di un front office per raccogliere e compilare le richieste in forma cartacea di tutti coloro che non hanno potuto ancora avanzare domanda in quanto sprovvisti di indirizzo di posta elettronica. Chiedono inoltre che sia fatta chiarezza sull’utilizzo delle somme disponibili in relazione al numero dei beneficiari e alla garanzia del rispetto dei criteri di equità. In conclusione, invocando ancora una volta un’unione delle forze, rivolgono un pensiero alla programmazione di nuove forme di sostegno per gli anziani e le famiglie con disabili, che si trovano in questo momento completamente da soli.