venerdì, Novembre 22, 2024

Brolo – Giovane in attesa di esito da due settimane, ma il tampone non si trova più

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Si allungano i tempi per un ragazzo di Brolo, rientrato dall’estero a fine marzo. Il giovane si è subito posto in quarantena e ha svolto l’autoisolamento come da prassi. L’esame del tampone, fatto nei primissimi giorni d’aprile, poi l’attesa che non terminava mai.

Ora dovrà rifare il prelievo, forse sabato prossimo, perché il tampone è sparito. Storia di ordinario disagio ai tempi del coronavirus. Così se da un lato si lamentano ritardi e insufficienza di presidi, dall’altro si assiste a come, stress, turni massacranti, pressioni e carichi di responsabilità, possono mandare in tilt la filiera della prevenzione, dell’analisi, del controllo.

Senza voler dar colpe al singolo, men che mai al personale sanitario, bisogna prendere atto che necessita più che mai mettere a regime una macchina sanitaria, oggi al punto di un umanissimo collasso dopo settimane di stress e carichi di responsabilità senza precedenti.

Oltre ad adeguati presidi di sicurezza personale per tutto il personale sanitario impegnato in prima linea si avverte la necessità di dare maggior unità professionali – i ricambi – tra medici e infermieri, con una turnazione “umana”, con una programmazione razionale degli interventi.

Un’ analisi che nasce dal caso che si è registrato a Brolo. Due settimane lunghissime tra solleciti, interventi e richieste a far presto, anche da parte dell’amministrazione comunale locale, particolarmente attenta e vigile.

Quel tampone non si trova, è andato perso, nella migliore delle ipotesi. Ed allora… sabato nuovo prelievo all’ospedale pattese, sperando che questa volta il risultato sia tempestivo e ovviamente negativo. Cose che capitano ai tempi del coronavirus.

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